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martedì 22 ottobre 2013

PIPPI CALZELUNGHE: OMAGGIO AD ASTRID LINGGREN

Pippi Calzelunghe al Teatro Stimate di Verona

Categoria:Eventi per Bambini a Verona
Data:Domenica 27 Ottobre 2013 Ore 16:30
Luogo:Teatro Stimate - Via Carlo Montanari, 1 - Verona
Info Contatto:Tel. 045 8001471
E-mail:stampa@f-aida.it
URL:http://www.fondazioneaida.it
Domenica 27 ottobre al Teatro Stimate lo spettacolo per bambini tratto da Pippi Calzelunghe.
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Pippi Calzelunghe al Teatro Stimate di VeronaPIPPI CALZELUNGHE: OMAGGIO AD ASTRID LINGGREN

Domenica 27 ottobre
 alle 16.30 al Teatro Stimate di Verona va in scena "Pippi Calzelunghe".
In occasione del centenario della nascita della maggiore scrittrice svedese di letteratura per ragazzi, Astrid Lindgren, Fondazione Aida porta in scena il suo personaggio più amato.
Lo spettacolo narra le vicende di Pippi, una bambina assolutamente fuori dagli schemi, e dei suoi amici attraverso i loro occhi sbarazzini e spensierati. Pippi torna nella vecchia casa, Villa Villacolle, con una scimmietta dallo strano nome il Signor Nilsson e con un cavallo sistemato nella veranda. Racconta le sue avventure con Annika e Tommy, suoi vicini di casa nonchè compagni di giochi, e il ritorno di papà Efraim dal suo viaggio nei mari del sud.

INFORMAZIONI SULLO SPETTACOLO

Tecnica utilizzata: teatro d’attore e di figura
Durata: 60 minuti
Fascia d’età: 4-10 anni

ECCO UNA GRANDE NOTIZIA STRA-CAVALLOSA PER TE!!!

ECCO UNA GRANDE NOTIZIA STRA-CAVALLOSA PER TE!!!
Ciao!
In questi ippogiorni i miei amici ed io abbiamo parlato molto del Concorso Disegna il Tuo Cavallo e ci è venuta un’idea iper – stra cavallosa. Eccola qui:
Tutti i disegni che arriveranno al concorso saranno pubblicati sulla pagina Facebook del Concorso! Stacciona - Tina li esporrà nella pagina del Museo di Cavallolandia, sempre su Facebook. Takk-Uino, il direttore de IL NITRITO, ci ha promesso che li pubblicherà sulla pagina Facebook del suo giornale e, se sei una Mini Staffa iscritta a Clop’S Club, naturalmente Criniera Bionda li esporrà nella pagina del Club! Così i tuoi amici, le tue amiche, i nonni... tutti vedranno il tuo disegno e potranno lasciare un commento! Tutto e solo per te! Cosa ne dici? Ti piace la nostra idea iper – stra cavallosa? E ricorda che quest’anno il Concorso è ancora più bello e divertente, ci sono addirittura Quattro Traguardi e la Finalissima!! (Potresti vincere cinque volte…) Non appena riceveremo il tuo disegno Criniera Bionda ti manderà l’Attestato di Partecipazione personalizzato (hiiiii – questo è il mio nitrito di gioia) con il tuo nome! Quindi, in bocca al…cavallo e, se vuoi, scrivimi a clop@mondoclop.com. Ti risponderò presto!
Un caro e lungo nitrito tutto per te e per la tua famiglia.
Il tuo amico Clop.
Per Partecipare al concorso Fai Click Qui
Il concorso è realizzato con la collaborazione di

Con il Patrocinio di

Clop nitrirà di gioia se manderai questa newsletter ai tuoi amici!!!

SCUOLE MATERNE PARITARIE: L'INSOSTENIBILITA' DEI COSTI....

«Non ce la facciamo più con i costi. Ora sia lo Stato a gestire questa scuola». Sono in aumento i gestori che si trovano davanti alla scelta di chiudere o trasferire i propri istituti (e studenti) allo Stato. La vera novità, però, è che questa frase la pronunciano sempre più spesso amministratori comunali in particolare per le materne. Già, perché anche le scuole comunali sono paritarie (secondo la legge 62/2000) e vivono le stesse vicissitudini degli istituti paritari retti da congregazioni religiose, parrocchie, o associazioni di genitori, per fare qualche esempio. Eppure in una parte di opinione pubblica le materne comunali sono «pubbliche» mentre quelle aderenti alla Fism (la federazione che ne riunisce quasi ottomila) sono «private». Niente di più sbagliato: entrambe rientrano nella categoria di materne paritarie.
 
Un fenomeno in corso già da qualche anno, ma che nel tempo sta assumendo proporzioni sempre più allarmanti. Se ne sono accorti anche al ministero dell’Istruzione. «In questi ultimi tre anni stiamo assistendo a un crescente numero di Enti locali che chiedono allo Stato di farsi carico della loro scuola – dice Gabriele Toccafondi, sottosegretario al dicastero di viale Trastevere, con delega per la parità scolastica –. E tutto questo rappresenta un costo elevato per lo Stato stesso, che non ha molti fondi a disposizione per questi passaggi, ma che nel contempo non può opporsi all’iter stesso». Dati precisi non ci sono ancora, ma alcuni esempi si possono fare.
 
«In questi anni circa il 15% delle materne comunali di Firenze sono passate allo Stato – spiega il sottosegretario –, mentre a Torino è stata siglata un’intesa per il progressivo passaggio di materne comunali allo Stato alla media di una o due l’anno. A Milano la richiesta è arrivata per la scuola San Giusto nota per i suoi progetti sperimentali. La motivazione è sempre di natura economica». E anche il fatto che la progressiva statalizzazione abbia conosciuto una impennata in questo ultimo triennio, dimostra come i tagli e il faticoso iter di recupero dei fondi (mai al completo) stiano lasciando vittime sul campo. «Se le comunali hanno la possibilità di un passaggio allo Stato – riconosce Toccafondi –, per quelle paritarie di congregazioni e del privato sociale l’unica alternativa è purtroppo la chiusura».
 
Se in questo scenario drammatico per le paritarie aggiungiamo alcune cifre dell’anagrafe delle stesse scuole, scopriamo che i costi per lo Stato rischiano di diventare salatissimi. Infatti sulle 13.932 paritarie di ogni ordine e grado censite nel 2012/2013, ben 2.400 appartengono a Enti locali (di queste 1.700 sono comunali) e altre 5.300 sono di proprietà di cooperative sociali, associazioni, fondazioni, onlus e privati. Dunque le paritarie di gestione diretta di congregazioni e parrocchie sono 6.200 «meno della metà dell’intera anagrafe» sottolinea il sottosegretario Toccafondi. Un dato che «vuole fare chiarezza su stereotipi e pregiudizi ideologici» che spesso circolano su questo mondo, tanto da far dire ai più esagitati che finanziare una paritaria significa dare soldi alle «scuole dei ricchi e dei preti». «Mi pare che le cifre parlino chiaro» commenta Toccafondi, dimostrando «come più del 50% delle paritarie è di Enti locali o privato sociale».
 
E anche dal fronte sindacale cominciano a sollevarsi voci in difesa delle scuole paritarie, soprattutto per denunciare il rischio della perdita di numerosi posti di lavoro. «Non si può parlare di tagli “cattivi” nella scuola quando riguardano quella statale e di tagli “buoni”, quando toccano le paritarie – denuncia Francesco Scrima, segretario nazionale della Cisl-scuola – perché si travisa la realtà con forzature ideologiche prive di senso e gravide di rischi», in primo luogo le ricadute sull’occupazione «in una realtà dove sempre più spesso si rende necessario ricorrere ai contratti di solidarietà».

 
Enrico Lenzi  
(articolo tratto a www.avvenire.it)